VILLA CANTALUPA
Data
Luogo
Progetto Architettonico
in corso
Cantalupa
Arch. Luca Fornero
L’intervento è una ristrutturazione integrale di una vecchia cascina con ampliamento, che comprende il completo rifacimento di involucro ed impianto.
L’impianto in progetto è composto da una pompa di calore idronica di piccola taglia, dedicata al riscaldamento e alla produzione di acqua sanitaria. L’impianto di raffrescamento è separato e realizzato con un sistema ad espansione diretta; l’utilizzo di due impianti separati consente di:
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Ottimizzare il dimensionamento della pompa di calore idronica, più costosa: la potenza invernale, vista la tipologia di edificio con la presenza di grandi vetrate e la possibilità di utilizzare un impianto sempre acceso (firma energetica), è sensibilmente minore rispetto alla potenza estiva;
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Garantire la contemporaneità di servizio fra acqua cala sanitaria e climatizzazione estiva.
A questo proposito si è svolta una diagnosi energetica mirata alla corretta selezione della taglia del generatore di calore, realizzata svolgendo approfondite simulazioni in regime dinamico orario per tre diverse taglie: 6, 8 e 10 kW. I risultati ottenuti dimostrano che la maggior efficienza si raggiunge con una pompa di calore che operi spesso a pieno carico (ai carichi parziali si ha un calo del rendimento del compressore) e che accetti l’accensione delle resistenze integrative per un numero di ore pari a circa il 4% delle ore complessive della stagione di riscaldamento. Una taglia minore avrebbe comportato un eccessivo utilizzo delle resistenze integrative, mentre la taglia superiore avrebbe avuto un calo della resa stagionale a causa dell’eccessivo numero di ore dovuto a modulare la potenza.
L’involucro risulta completamente rivisto e isolato, con correzione di tutti i ponti termici.
Tutte le nuove chiusure verticali sono realizzate con blocchi in laterizio porizzato, con fori saturati con polistirene additivato con grafite. L’utilizzo di blocchi isolanti e di un involucro con isolamento uniformemente ripartito rappresenta la miglior soluzione per prevenire brusche variazioni della temperatura all’interno delle stratigrafie, punti freddi e situazioni di sviluppo di condensa.
Il pavimento controterra è realizzato con un sottofondo in vetro cellulare ed uno strato di calcestruzzo autoclavato; la copertura con uno tetto in legno isolato con lana di roccia ad alta densità garantisce un buon comportamento estivo della struttura.
L’edificio è dotato di grandi vetrate, per cui è stato necessario valutare con efficacia quale fosse la miglior soluzione sia per la tipologia di vetri dei serramenti, sia di schermature solari: dalle analisi in regime dinamico è emerso che il maggior beneficio è dato dal corretto utilizzo di queste ultime e, solo in misura minore, dalla tipologia del vetro utilizzato. Vista la grande differenza di costo fra un vetro doppio ed uno triplo su aperture molto ampie, e considerato il ridotto beneficio generato, si è optato per doppi vetri low-e e delle schermature solari di tipo frangisole.